L'Uomo Leopardo by Kurimoto Kaoru

autore:Kurimoto, Kaoru [Kurimoto, Kaoru]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Ro
ISBN: 8842913480
editore: Nord
pubblicato: 2005-04-30T22:00:00+00:00

PARTE TERZA

IL GIORNO DEI SEM

1

Il gorilla grigio di Gabul dominava la stanza, come un mostro in un incubo. A parte la testa calva, il resto del corpo enorme era coperto da una sudicia pelliccia arruffata. Con le braccia penzolanti fino a toccare terra l'animale fissava, con occhi scintillanti, l'uomo leopardo di fronte a lui. Quella creatura era molto più alta di Guin che, nonostante la sua statura, si ritrovò a guardarla dal basso.

L'uomo leopardo rimase in attesa, con le braccia lungo i fianchi, osservando con calma la bestia. Il gigantesco gorilla si era precipitato fuori dalla gabbia ed era corso verso di lui, come un predatore pronto ad avventarsi sulla sua preda. Ma d'un tratto si era fermato, fissando l'avversario con fare circospetto. Perché non si muoveva? Perché non scappava, come facevano tutti gli altri? Lo scimmione non sembrava comprendere quell'atteggiamento in apparenza indifferente, così rimase immobile, guardandolo con occhi colmi di rabbia, limitandosi a battersi i pugni contro il petto e a grugnire.

Guin non si mosse, dietro la maschera di leopardo scintillavano vividi i suoi occhi gialli e sottili. I suoi pensieri non erano più quelli di un uomo, ma si facevano sempre più simili a quelli della fiera di cui aveva le fattezze. Rimase così, perfettamente immobile, lasciandosi avvolgere dal fetido calore dell'alito di quella bestia.

Infine, il gorilla attaccò.

Senza nessun preavviso, allungò rapido verso Guin uno dei suoi poderosi artigli. Se fosse riuscito a colpirlo, lo scontro sarebbe terminato prima ancora d'iniziare, ma Guin era pronto. Nel momento esatto in cui la bestia sollevò il braccio, Guin si rannicchiò e, con un movimento fulmineo che sembrava aver già eseguito centinaia di volte, scattò in avanti.

L'ansito del gorilla era colmo della rabbia e dell'astio con cui si apprestava ad affrontare la lotta. Le sue potenti braccia mulinavano con foga, lacerando l'aria dove Guin si trovava solo fino a un attimo prima. Poi, con uno scatto convulso, cercò di attaccare l'uomo leopardo al petto e strappargli il cuore ancora pulsante. Ma di nuovo Guin riuscì a evitare il feroce artiglio, afferrò l'animale per la gola e lo scagliò a terra. E prese a battergli la testa contro una pietra del pavimento, producendo un rumore sordo.

Dagli spalti, dove sedevano il Conte Nero e i suoi cavalieri, si sollevò un mormorio. Ma quei colpi non furono sufficienti per uccidere il gorilla. Con uno scatto furioso l'animale si alzò, cercando di afferrare la testa dell'uomo leopardo. Guin continuava a schivarlo e a saltellare in modo esasperante di fronte a lui. Il gorilla attaccò di nuovo e Guin si spostò prontamente. L'uomo leopardo si ritrovò così alle spalle del gorilla. Gli saltò sulla schiena e gli circondò il collo peloso con entrambe le mani, cercando con tutte le sue forze di spezzarglielo. I muscoli delle braccia, tesi come le radici di un albero secolare, si contraevano e gonfiavano per lo sforzo. Ma non durò a lungo. La creatura riuscì a liberarsi e scagliò lontano il suo nemico. A quel punto fu Guin a rischiare

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